Le piante aromatiche sono state usate per migliaia di anni in ogni parte del mondo da numerose civiltà che, guidate dall’intuito dello spirito di osservazione, sono state in grado di trovare nel mondo vegetale la risposta ai problemi della salute. Oggi i progressi della chimica analitica ci permettono di studiare e comprendere il funzionamento dello straordinario laboratorio che si cela nelle cellule delle piante aromatiche. Gli oli essenziali sono formati da molecole aromatiche naturali dotate di innumerevoli proprietà fisiologiche e farmacologiche che possono essere utilizzate per la salute dell’uomo, sia nella cura, sia nella profilassi
Gli oli essenziali sono un dono meraviglioso che le piante ci fanno: rappresentano la loro parte più pura, concentrata e attiva. Sono l’essenza del regno vegetale. Attraverso la fragranza le piante comunicano, lanciano messaggi nell’aria, invisibili e irresistibili, per le più diverse esigenze: difesa, nutrimento, allarmi, richiamo, riproduzione. C’è un’interessante similitudine tra quello che l’olio essenziale può fare per la pianta di appartenenza e quello che può fare nell’uomo.
Lo studio dei profumi della natura è affascinante: i profumi ci accompagnano per tutta la nostra vita. I ricordi che associamo a un profumo sono più forti e vividi, non svaniscono mai nella nostra memoria e sono in grado di farci rivivere un’esperienza a distanza di decenni. Non è un semplice rammentare, è il riproporsi di quel vissuto, con tutto il suo correlato emozionale.
Sono più di 10.000 gli studi pubblicati che confermano l’efficacia degli oli essenziali, attraverso una pluralità di azioni. Alcuni oli sono potenti antibiotici in grado di sconfiggere i batteri senza dar luogo al preoccupante fenomeno dell’antibiotico-resistenza, altri svolgono la loro azione su funghi, parassiti e virus.
In aromaterapia applicata, degli oli essenziali scopriamo sia gli effetti fisici, sia le azioni sottili che essi hanno sull’aspetto psichico ed emozionale.
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Scegliendo accuratamente tra i prodotti presenti in commercio si trova l’eccellenza. Scegliere un olio essenziale di qualità terapeutica risulta essere un processo assai delicato che deve tenere in considerazione diversi parametri. La certificazione botanica: la denominazione della pianta deve precisare il genere, la specie, la sottospecie, il cultivar. L’origine geografica: il nome del paese o di una regione apporta delle precisazioni sull’ambiente naturale della pianta aromatica e caratterizzerà la sua particolare composizione biochimica. Il metodo di coltivazione: questa precisazione stabilirà se la pianta è selvatica o coltivata, o se è proveniente da coltura biologica. Lo stadio di sviluppo botanico: le caratteristiche dei chemiotipi dipendono a volte dallo stadio di sviluppo. I chemiotipi contenuti nell’olio essenziale possono variare a seconda che la raccolta della pianta sia avvenuta prima, durante o dopo la fioritura. L’organo distillato: la composizione biochimica degli oli essenziali varia in funzione della parte o organo della pianta distillata. Il metodo di estrazione: la composizione degli oli essenziali può variare a seconda del modo di estrazione utilizzato: (distillazione, idro-distillazione, percolazione, spremitura). Il chemiotipo: l’analisi mediante cromatografia in fase gassosa accoppiata allo spettrofotometro di massa indica le molecole fondamentali per una buona utilizzazione degli oli essenziali. La chemiotipizzazione di un olio essenziale rappresenta il vero carattere distintivo (possiamo dire le sue impronte digitali) che indica l’azione di quell’olio essenziale